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martedì 8 gennaio 2013

Fiera del Broccolo Fiolaro d Creazzo

 
In questi giorni, passando in macchina da Creazzo per recarmi al lavoro, non ho potuto non notare lo striscione che pubblicizza la tradizionale fiera del Broccolo fiolaro di Creazzo. 

Poiché sono convinta che non tutti sappiate di che cosa si tratta, credo che valga la pena di parlarne un po'. Infatti è  una specialità locale diffusa solo nella provincia vicentina; un tempo era un cibo ad uso e consumo esclusivo dei poveri, ma oggi è molto apprezzato per le sue proprietà alimentari, talmente tanto apprezzato che se ne è occupata anche Geo & Geo nella puntata del 9 febbraio 2011. 
 


Il nome di questo ortaggio deriva dalla presenza di germogli lungo il fusto della pianta, conosciuti nel mio dialetto come "fioi" e che costituiscono la parte che va cotta, insieme alle foglie più giovani e tenere, come una vera prelibatezza.
Vi dico subito, avendolo assaggiato e cotto di persona, che il broccolo fiolaro non ha nulla a che vedere, né per forma, né per gusto, con le altre varietà di broccolo.
Pare che se ne sia innamorato addirittura il poeta Johann Wolfgang von Goethe, durante la tappa a Vicenza del suo viaggio in Italia nel 1786. Il 23 settembre di quell'anno Goethe, in visita al mercato vicentino, fermò in un disegno l'immagine di una giovane contadina che caricava sulle spalle il "bigòlo", un arco di legno flessibile, alle cui estremità pendevano due ceste colme di ortaggi.
Nell'ottocento la produzione di broccolo fiolaro raggiungeva già i 150 mila cespi l'anno, ma anche quest'ortaggio risentì dell'evoluzione dei tempi, ad un mercato che iniziava a conformarsi alle prime avvisaglie del mercato globale.
Sono gli anni Cinquanta-Sessanta e nell'Italia che cambia, cambiano anche i gusti dei consumatori ed il broccolo fiolaro tramonta rapidamente sulle tavole.
In questi ultimi anni, però, con la riscoperta della tipicità e genuinità dei prodotti, reazione proprio a quella globalizzazione "insipida" che ne aveva decretato il tramonto, il fiolaro è tornato sulle tavole, presentato in un'infinità di ricette: nei tortini, nei panzerotti, sulla pizza, con la pasta, nei ripieni, nelle creme e nelle zuppe e anche come contorno.
La raccolta dei broccoli si protrae da novembre a febbraio, anche se i più saporiti sono, secondo la tradizione, quelli delle prime gelate, quando per difendersi dal freddo il sempreverde limita la presenza di acqua nei tessuti e aumentando la concentrazione di sali e zuccheri, che lo rendono più saporito. Ricco di vitamine, di sali minerali e di calcio, il fiolaro, come tutti i cavoli, rappresenta una valida alternativa dietetica al formaggio.
Riconosciuto con il Decreto Legislativo n.173 del 1998 quale Prodotto Agroalimentare Tradizionale, il Broccolo Fiolaro rientra nella categoria dei prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati. La sua è una coltura tipica della zona collinare di Creazzo, dove è stata introdotta alcuni secoli fa. La sua coltivazione si è affermata nella parte alta della collina, nella zona di Rivella-Beccodoro-Rampa, per vari fattori: nella zona tipica gli appezzamenti utilizzati sono in pendenza ed esposti a sud, per cui le condizioni climatiche nel periodo invernale sono più favorevoli rispetto alla pianura; infatti il broccolo è una coltura prettamente invernale e sebbene riesca a sopportare per brevi periodi temperature anche piuttosto basse (-8/10 °C) senza eccessivi danni, abbisogna di un clima non troppo freddo ed asciutto come si può riscontrare in collina; il terreno soprattutto della zona a terre bianche è di tipo sabbioso-limoso, calcareo e, se lavorato opportunamente, si presenta sciolto, facilitando le operazioni colturali; in passato la disponibilità d’acqua era fattore limitante per le produzioni agricole, soprattutto nelle zone collinari, ma sotto questo aspetto la collina di Creazzo poteva contare sulla presenza di numerose sorgenti, che sono state sfruttate per l’irrigazione soprattutto nella delicata fase del post-trapianto nel periodo estivo.
L’ideale combinazione di questi fattori, produce un prodotto di riconosciuta qualità, superiore rispetto ai comuni limitrofi.
 
Il broccolo appartiene alla famiglia delle Brassicacee, che comprende circa 3000 specie coltivate nel mondo. Molte di esse sono importanti come piante alimentari per l’uomo e già nell’antichità venivano coltivate per i loro effetti benefici. Originario dell’Europa, è coltivato da tempo immemorabile; lo cita anche Catone il Vecchio riconoscendogli proprietà medicamentose. Attualmente le varietà coltivate in Europa sono circa 150. Il broccolo possiede importanti caratteristiche antimutagene e anticancerogene, visto l’elevato contenuto di sostanze antiossidanti. Il suo consumo è indicato come alimento preventivo dei tumori dell’apparato digerente, polmonare, del seno, della prostata e dell’endometrio, nonché nei soggetti affetti da ipertensione arteriosa grazie all’ottimo apporto di potassio.




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